Sapete, quando a 11 anni ho chiesto di poter entrare in Seminario.... non un’obiezione dai miei familiari! Era una gioia per me toccare con mano la loro fede, il loro abbandono alla volontà di Dio! Questo stupore, questo ringraziamento lo affido ogni istante al Cuore della Mamma, perché lo offra a Dio per tutti, per loro, per me. Ricordiamoci sempre di ringraziare per le nostre famiglie, per coloro che ci hanno dato la vita, per le persone con le quali siamo vissuti e cresciuti .
Chiediamo il dono dell’unità dei cuori! Che bello, che grazia appartenere ad una famiglia umana e questa diventa veramente un anticipo di Paradiso se ha in se’ DIO! DIO! DIO! La nostra vita, se non ha Dio, è un disastro! È un disastro! Miei cari, se manca Dio, se rifiutiamo Dio, andiamo incontro ad una realtà che Gesù ci ha detto e ripete in ogni istante ....”dove c’è pianto e stridore di denti...”. Chi non cerca Dio, chi non si lascia amare da Dio, chi non immerge la propria vita in Dio, vive già su questa terra i le pene e i tormenti dell’inferno. Poi nella recita del Rosario, dopo aver ringraziato per la famiglia, proseguo e incontro la Parrocchia. “Trovo” i miei Sacerdoti, trovo tutti coloro che mi hanno dato un soffio di vita divina, in questi lunghi novant’anni.
Quanti... quanti... quanti! Ecco, Mamma, tu li vedi, abbracciali e chiedi a Dio di “rimeritarli” anche per ciò che hanno fatto per me. Ricordiamoci, carissimi, delle nostre Parrocchie, dei nostri Sacerdoti che ci hanno uniti divinamente. Ringraziamo Dio per loro, che ci hanno aiutato ad aprire la nostra vita terrena alla vita divina. Come ho detto, una famiglia cristiana, anticipa la famiglia che saremo, quando il cielo ci chiamerà !Come per i nostri genitori, sento nel cuore tanta commozione nel ricordare i miei Superiori del seminario... quanto, ...quanto,... quanto si sono donati per aprirci al Sacerdozio ed essere tutti di Gesù, con Gesù e per Gesù! Missione che ho esercitato qui ad Albavilla per 13 anni, poi ad Arcellasco, come parroco per 27 anni e poi... la Mamma mi ha chiamato. Mi ha fatto sentire che dovevo darLe una radio che portasse prima il Suo nome: Radio Maria , poi ...dopo il mistero di una grande sofferenza, la Mamma, attraverso la Chiesa, mi ha detto: fanne un’altra... ed è nata la radio della Sua maternità. E di questi novant’anni, 36 sono dedicati alla radio e, grazie a Lei, a ciascuno di voi. Che meravigliosa unità, che meravigliosa famiglia!
Voi con me e io con voi! e tutti nel cuore di Gesù e di Maria! Prego e ringrazio inoltre per questa Casa di Maria. Grazie Mamma per questo dono e per i meravigliosi collaboratori che, ogni giorno, offrono i loro sacrifici, anche economici, per essere presenti e realizzare ciò che Gesù ha detto agli Apostoli: “andate in tutto il mondo...!” grazie a loro e alle loro famiglie. Inoltre, desidero mettere su questo altare tutti i ringraziamenti che arrivano da ogni parte, anche dal Brasile, dal Giappone, dalla Norvegia ...e che testimoniano : “ grazie, Radio Mater, grazie don Mario... con voi la mia vita è cambiata! “Ecco l’intenzione, ecco il desiderio della Mamma: una radio che cambiasse la vita, aprendola, con la preghiera , dalla terra al cielo, da terrena a divina, Che gioia grande : una Via che ci porterà in cielo! E, ancora, grazie Mamma per coloro che offrono e aiutano per la vita della Tua radio. Che sofferenza quando, come in questo periodo, calano le offerte. Abbiamo paura di non poter pagare le ingenti spese mensili.
Ma, il bene che mi volete e che non merito, sono sicuro che risveglierà ancora la Vostra carità. Vero Mamma? Te lo ricordo sempre nel Rosario delle intenzioni: “Mamma, Madre della Divina Provvidenza, tu che batti alla porta del cuore dei tuoi figli, uniti attraverso Radio Mater, sospingici ad offrire ciò che è indispensabile, per pagare le spese mensili. Fino ad oggi riconosciamo questo miracolo!!! Si, miei cari, è un miracolo reso possibile dal vostro amore per Gesù , per la Mamma, per i fratelli!! Miracolo d’amore, miracolo della Provvidenza!
Un pianto di gioia, di commozione, di riconoscenza mi sgorga dal cuore. Se in questi 67 anni di Sacerdozio ho potuto fare un po’ di bene, lo devo solo alla Grazia! grazie ancora Gesù, grazie Mamma per avermi sostenuto, protetto, custodito! Diciamolo insieme, ora, per tutto ciò che abbiamo ricevuto, per tutto ciò che viviamo : Grazie! Come è bello stare insieme, come è bello stare con Te, Signore!
Ora, rimanendo immersi nella prima lettura di oggi, ci vengono presentate donne buone e cattive! Come Sacerdote chiedo: Cosa scegliete? Di essere buone con Dio o cattive senza Dio e con il peccato? Ognuno di noi si chieda : voglio scegliere il bene, la gioia, la beatitudine, la santità? Voglio cercare e trovare il senso della vita? Aiutaci Signore, accresci il nostro desiderio di incarnare l’Amore, la Carità, per vivere con te e venire più pronti, quando ci chiamerai nel l’incontro finale. Rimaniamo immersi, carissimi, nel sacramento del Battesimo, che ci ha “fatto “Figli di Dio,... viviamo veramente la vita Eucaristica! Dobbiamo essere cristiani innamorati dell’Eucaristia!
Come vi ho già anticipato, la settimana scorsa, alle 2 di notte, mi sveglio improvvisamente e, senza accorgermi, sento qui dentro....un canto: “ Gesù, son qui con Te, perché Tu sei con me, nel Tuo tabernacolo, ma anche nel mio cuor! e altre 11 strofe che ho immediatamente trascritto! Lo impareremo questo canto. Si, la Mamma, madre della Chiesa, prega e chiede che la nostra vita sia sempre più di Gesù, sempre più Eucaristica! Impegniamoci , miei cari e, anche attraverso il progetto di Radio Mater, camminiamo con Lei, torniamo a sorridere, ad amare. Lasciamoci liberare dalla preghiera , mettiamoci nelle Sue mani, affinché lo Spirito Santo ci liberi dal nostro egoismo e dalle tentazioni, ci riveli la Verità e immerga tutta la nostra vita nella Divina Misericordia.
Coraggio e avanti, miei cari, in Gesù e Maria! è Lei la Mamma che vuole che diventiamo Vite Eucaristiche, e ripeto noi sacerdoti, voi cristiani, ma vite del Suo Gesù, Vite Eucaristiche, lo impareremo questo canto, per diventare sempre più Gesù, guidati dalla Mamma e dalla Madre Chiesa e da questo progetto di Maria, per essere un giorno, come dico, e finisco sempre le mie omelie, miei cari, un giorno in cielo. Gridatelo: In cielo... Si mei cari, siam qui mal’appuntamento è il cielo, viviamo qui sacerdoti e fedeli, in modo da mettere già qui nel cuore il cielo, e poi farlo diventare la dimora eterna, la dimora della felicità senza fine.