I PICCOLI sono il dono più prezioso che Dio ci ha dato.
Perché vengono uccisi nell’indifferenza più totale e in questo silenzio assordante? Perché in queste ultime settimana, in Italia, genitori – come tanti – hanno tolto la vita a dei piccoli innocenti?
Perché spesso sono “genitori” irresponsabili, impulsivi, maltrattanti, con problemi di dipendenza o semplicemente giovani, stanchi o inesperti.
Perché i “genitori” sono affetti da disturbi di personalità. Non di rado hanno subito violenza da piccole. Perché generalmente viene ucciso un figlio per colpire l’altro genitore e, in psichiatria viene definito “Sindrome di Medea”.
Non esiste una sola causa per un dramma del genere. Spesso si tratta di più motivazioni che talvolta, ma non sempre, derivano dalla malattia mentale. In altri casi, la spinta deriva da un disagio esistenziale o dalla volontà di far del male al partner attraverso i figli.
Non ci sono mamme e papà cattivi, ci sono genitori che stanno male e che devono essere aiutati.
Prima di arrivare a situazioni estreme, ci sono segni di malessere che si protraggono da anni, da mesi, da giorni.
Chi sta vicino ha il dovere di coglierli. Non esistono famiglie, genitori o figli perfetti. Ma esistono un sacco di momenti perfetti lungo il cammino da compiere INSIEME.
Noi cristiani abbiamo il dovere di ASCOLTARE, AFFIANCARE, GUIDARE, ACCOMPAGNARE, SOSTENERE i genitori in difficoltà. Le famiglie di divorziati o separati. I bambini che vediamo “maltrattati” o che ci chiedono un aiuto.
Abbiamo il dovere di fare questo: dobbiamo essere “sentinelle del mattino” come diceva san Giovanni Paolo II.
Dobbiamo intervenire formando le coscienze e avendo il coraggio di ESSERCI sempre.
L’esortazione post sinodale Amori Laetitia presenta anche questo: il ruolo dei genitori e della famiglia. Leggiamola e facciamola nostra e … non induriamo il nostro cuore. Ma spalanchiamolo sempre e con coraggio, anche se la società ed il mondo ci fanno vedere queste atrocità come cosa comune.
G.P.