L’azione dello Spirito Santo è la fonte della più profonda gioia interiore. Gesù stesso sperimentò questa particolare “esultanza nello Spirito Santo” quando pronunciò le parole: “Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto” (Lc 10, 21; cf. Mt 11, 25-26). Nel testo di Luca e Matteo seguono le parole di Gesù sulla conoscenza del Padre da parte del Figlio e del Figlio da parte del Padre: conoscenza che viene comunicata dal Figlio proprio a quei “piccoli”. È dunque lo Spirito Santo che anche ai discepoli di Gesù dà non solo la potenza della vittoria sul male, sugli “spiriti maligni” (Lc 10, 17), ma anche la gioia soprannaturale della scoperta di Dio e della vita in lui mediante il suo Figlio. La rivelazione dello Spirito Santo mediante la potenza dell’azione che riempie tutta la missione di Cristo accompagnerà anche gli apostoli e i discepoli nell’opera che svolgeranno per divino mandato. Lo annuncia loro Gesù stesso: “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni . . . fino agli estremi confini della terra” (At 1, 8). Anche quando sulla via di questa testimonianza incontreranno persecuzioni, carcerazioni, interrogatori in tribunali, Gesù assicura: “Vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi” (Mt 10, 19-20). A parlare sono le persone; una forza impersonale può muovere, spingere, distruggere, ma non può parlare. Lo Spirito invece parla. Egli è l’ispiratore e il consolatore nelle ore difficili degli apostoli e della Chiesa: altra qualificazione della sua azione, altra luce accesa sul mistero della sua Persona. (San Giovanni Paolo II – Udienza generale, 19 settembre 1990)
FONTE: Vatican News