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LETTURA DEL GIORNO

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  • 29/06/2025

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 2,19-22


Fratelli, voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d'angolo lo stesso Cristo Gesù.
In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.

VANGELO DEL GIORNO

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,24-29
 
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

LE PAROLE DEI PAPI

… Si sa perché Tommaso si è opposto. Perché non ha voluto accettare la verità sulla risurrezione. In questo non era differente dagli altri apostoli. Essi avevano analoghe difficoltà.(...) Tommaso non era con loro, quando per la prima volta Cristo venne nel Cenacolo. Per questo la sua riserva. La sua “incredulità”. Ha chiesto una prova. La stessa prova che avevano già avuto gli altri. Non gli bastavano le loro parole e le loro informazioni. Voleva convincersi personalmente. Voleva vedere con i propri occhi. Voleva toccare. Ed ha ottenuto quello che ha chiesto. La sua “incredulità” è diventata in un certo senso una prova supplementare. (…) Proprio perché si opponeva alla notizia sulla risurrezione, ha contribuito, indirettamente, a far sì che la notizia acquistasse ancora maggiore certezza. Tommaso “incredulo” è diventato, in un certo modo, singolare portavoce della certezza della Risurrezione. Come afferma San Gregorio Magno “L’incredulità di Tommaso ha giovato a noi molto di più, riguardo alla fede, che non la fede degli altri discepoli. Mentre infatti Tommaso viene ricondotto alla fede col tatto, la nostra mente viene consolidata nella fede col superamento di ogni dubbio. Così il discepolo, che ha dubitato e toccato, è divenuto testimone della realtà della risurrezione” (S. Gregorio Magno, XL Homiliarum in Evangelia, lib. II, Homil. 26,7; PL 76,1201). (San Giovanni Paolo II - Regina Caeli,  22 aprile 1979)

 

 

FONTE:  Vatican News