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LETTURA DEL GIORNO

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  • 12/10/2025

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 1,1-7

Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!

VANGELO DEL GIORNO

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,29-32

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

LE PAROLE DEI PAPI

Perché questi dottori della legge non capivano i segni del tempo? E chiedevano un segnale straordinario? Gesù glielo ha dato. Perché non capivano? Prima di tutto perché erano chiusi. Erano chiusi nel loro sistema, avevano sistemato la Legge benissimo. Un capolavoro. Tutti gli ebrei sapevano che cosa si poteva fare e che cosa non si poteva fare, era tutto sistemato. E loro erano sicuri lì. Loro non capivano che Dio è il Dio delle sorprese. Che Dio è sempre nuovo. Mai rinnega sé stesso,  ma ci sorprende sempre. E loro non capivano e si chiudevano in quel sistema, fatto con tanta buona volontà, e chiedevano a Gesù: “Ma dacci un segno!”, e non capivano i tanti segni che faceva Gesù e che indicavano che il tempo era maturo. Chiusura. Secondo, avevano dimenticato che loro erano un popolo in cammino. E quando uno è in cammino, sempre trova cose nuove: io sono attaccato alle mie cose, alle mie idee, sono chiuso o sono aperto al Dio delle sorprese? Sono una persona ferma o una persona che cammina? Io credo in Gesù Cristo, in Gesù, quello che ha fatto, è morto, è risorto, ed è finita la storia, o credo che il cammino va avanti, verso la manifestazione di gloria del Signore? Io sono capace di capire i segni dei tempi? Queste domande possiamo porcele oggi e chiedere al Signore un cuore che ami la Legge, perché è la Legge di Dio, che ami anche le sorprese di Dio, e che sappia che questa Legge santa non è fine a se stessa. (Papa Francesco - Omelia Santa Marta, 13 ottobre 2014)

 

 

FONTE:  Vatican News