Rispondendo alle domande dei giornalisti, mons. Delpini ha detto: «La prima cosa che chiederò allo Spirito Santo è il dono della gioia. Papa Francesco, venendo a Milano ha ribadito che con il Vangelo viene la gioia. Sarei contento se lo Spirito Santo incrementasse la gioia di noi milanesi che siamo bravi, intelligenti, ma sempre un po’ scontenti, lamentosi».
Alla domanda se si trasferirà dalla casa del clero dove attualmente risiede nell’appartamento del Palazzo arcivescovile, Delpini ha risposto: «Per ora nel Palazzo ci abita Scola e non ho nessuna intenzione di affrettare il suo trasloco. Poi ci penserò. È vero come ha detto il Cardinale nell’elogio che vivo in estrema povertà ma non è che sto sotto un ponte», ha chiosato con una battuta.
Sulle scelte future per la Diocesi, Delpini ha sottolineato che «Papa Francesco, scegliendo il vicario generale, vuole indicare una continuità con il magistero del cardinale Scola. Penso che dovremo continuare sulla strada segnata dai vescovi che hanno guidato questa Chiesa», ha dichiarato ricordando Martini, Tettamanzi e Scola.
«Costruiamo il dialogo sulla fiducia di un Dio che ci ama»
Come primo messaggio alla città mons. Delpini ha evidenziato: «Il Papa è venuto alla Case Bianche come un sacerdote e quindi il messaggio che voglio dare sarà quello di un prete che considera irrinunciabile per la vita il rapporto con Dio. Sulla fiducia che esiste un Dio che ci ama si può costruire il dialogo con gli altri, anche in una città tanto secolarizzata e rispettosa della laicità come Milano».