Poi, dopo una bella passeggiata nei giardini vaticani (visto che ero lì e nessuno mi ha mai fermato, ne ho approfittato) mi sono recato in Segretaria di Stato ed ho consegnato il secondo libro per il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato (che ci aveva inviato lo scorso 24 febbraio un messaggio augurale e la benedizione apostolica del Santo Padre) ed, infine, alla Prefettura ho lasciato la copia per mons. Georg Gänswein, segretario di papa Benedetto XVI e Prefetto, e quella per il papa emerito Benedetto XVI . Ho chiesto notizie sulla sua salute e mi è stato riferito che, pur con tutti gli acciacchi della sua veneranda età, sta bene.
Il giorno successivo, nuovamente passando dalla Porta del Perugino, ci siamo recati in aula san Paolo VI. Ecco lì la sorpresona inaspettata: mentre stiamo camminando tranquilli, abbiamo visto dei gendarmi che ci facevano dei segni ma non capivamo. Ad un tratto chi ci è passato davanti Il Santo Padre. Era tutto assorto. Sembrava che nulla lo disturbasse in questa sua concentrazione. Lo abbiamo salutato e lui ci ha guardati negli occhi e ci ha detto: «Buon giorno. State bene? Ci vediamo dopo» ed entrò in Casa Santa Marta. La giornata prometteva bene!
Eccoci in aula Paolo VI. In prima fila, al posto numero 8. Tutto è pronto: il libro per il Papa e il nuovo numero di “Eccoci Mamma”, la rivista di Radio Mater.
Il Santo Padre ha offerto a tutti i partecipanti una riflessione meravigliosa. L'autenticità di un cristiano si vede dalle tasche: se si dona agli altri e non si accumula per sé, allora c'è autentica conversione. «La comunità cristiana - osserva il Papa - nasce dall'effusione sovrabbondante dello Spirito Santo e cresce grazie al fermento della condivisione tra i fratelli e le sorelle in Cristo. C'è un dinamismo di solidarietà che edifica la Chiesa come famiglia di Dio, dove risulta centrale l'esperienza della koinonia, parola greca che vuol dire 'mettere in comune, essere come una comunità, non isolati, mettere in comune, partecipare, non isolarsi condividere, comunicare, partecipare». Il Papa fa l'esempio del volontariato: «Quanti cristiani in Italia fanno il volontariato! Questo è bellissimo, è comunione e condividere con chi ha bisogno. Così è il volontariato, le visite ai malati: sempre condividere e non cercare solo il proprio interesse!».