La legge delle decime è piuttosto la dichiarazione di un’appartenenza: poiché appartengo a questa umanità, a questa comunità e guardo a chi mi sta intorno come a fratelli e sorelle, metto in conto, in bilancio, il prendermi cura, il dedicare tempo, risorse, attenzioni all’ambiente in cui vivo e alle persone che vi abitano. La legge delle decime è esigente non per motivi quantitativi, non perché mi impone di calcolare in quanto consista il decimo di 10 torte, di qualche migliaio di parole, di 1000€. La legge delle decime è esigente perché vuole contrastare l’individualismo e desidera porre fine all’omertà e mettere in discussione ogni tolleranza nei confronti dell’illegalità, quella che diffida della legge e trasforma alcuni luoghi della città in una jungla. La legge delle decime vuole combattere l’indifferenza e uno stile omertoso: siccome tutti abbiamo qualche cosa da nascondere, allora non diciamo niente di quello che di clamorosamente illegale avviene sotto i nostri occhi, dei vandalismi che si compiono, le trasgressioni che accadono.
Considero gli abitanti di questa città come persone con cui sono in debito, considero le istituzioni di questa città come alleate, considero me stesso, quello che ho, i miei beni e il mio tempo come una responsabilità
La legge delle decime ti dice di non accontentarti di quanto è comandato, delle elemosine che fai cadere dal tuo benessere, vuol dire quel tratto di generosità creativa per cui questa città deve essere giustamente fiera e per cui va verso il suo futuro, fiduciosa.