Papa Francesco si fida di Dio, “mangia” la Parola del Vangelo e nutre, con i suoi semplici e forti gesti, ognuno di noi formandoci all’amore che viene dal Padre. “Auspico di cuore che definitivamente cessino le ostilità, che l'armistizio sia rispettato, per favore, che l'armistizio sia rispettato, che le divisioni politiche ed etniche siano superate e che la pace sia duratura, per il bene comune di tutti i cittadini che sognano di cominciare a costruire la Nazione”. Quanto la pace sia necessaria lo vediamo ogni giorno, anche nelle nostre piccole faccende quotidiane. La pace, parola tante volte “tirata da una parte e dall’altra” come una piccola coperta che deve coprire gli interessi dei più forti e dei più potenti, dimenticandosi dei più deboli e poveri.
Papa Francesco ci porta a vedere che ognuno di noi deve essere costruttore di pace, la deve testimoniare con la vita e le opere, la deve difendere sempre. “Cari fratelli e sorelle, la pace è possibile. Non mi stancherò mai di ripetere che la pace è possibile! Ma questo grande dono di Dio è allo stesso tempo anche un forte impegno degli uomini responsabili verso il popolo, accogliere l'altissima vocazione di essere artigiani di pace in uno spirito di fraternità e solidarietà con ogni membro del nostro popolo tramite il dialogo, il negoziato e il perdono”.
Quanto è difficile perdonare. Quanto è facile vedere l’errore del fratello e non riconoscere i nostri. Quanto è facile essere maestri e non discenti o discepoli. Quanto è facile creare muri e divisioni, piuttosto che ponti e unità. Quanto è facile uccidere, vendere armi, flagellare un Popolo già stremato, pensare al denaro e alla ricchezza dimenticandoci del fratello che sta soffrendo anche per il nostro silenzio. Come è facile non difendere chi non ha voce e piange perché noi non lo prendiamo in considerazione. Come è facile e comodo stare in silenzio mentre il nostro fratello muore, vive il dramma della guerra, fugge da dittature, muore per malattie e denutrizione o non può sbarcare perché…si chiude una via di libertà e di carità. Come è facile girare la faccia dall’altra parte e far finta di nulla. Eh si, è proprio facile… Però il Santo Padre, come un “pugno nello stomaco” ci riporta con i piedi per terra e fa ciò che noi non faremmo mai: si prostra a terra con fatica, bacia i piedi e si umilia dando voce a chi non ha voce! “La gente è stanca ed esausta ormai per le guerre passate: per favore, ricordatevi che con la guerra si perde tutto! La vostra gente oggi brama un futuro migliore, che passa attraverso la riconciliazione e la pace”.
Francesco ricorda che “Dio ci domanderà conto del nostro servizio e della nostra amministrazione, del nostro impegno in favore della pace e del bene compiuto per i membri delle nostre comunità, in particolare i più bisognosi ed emarginati, in altre parole ci chiederà conto della nostra vita ma anche della vita degli altri”.
Grazie, Santo Padre, per ciò che fai ogni giorno per tutti noi.
Grazie, Santo Padre, di ricordarci che tutti siamo fratelli e in omnibus Christus : in tutti c’è il volto di Cristo.
Grazie, Santo Padre, dell’amore che continui a testimoniare anche contro corrente e sapendo che questi gesti così forti verranno intesi anche in senso negativo e verranno criticati.
Nel nostro piccolo, preghiamo per te.