Noi prepariamo con gioia il presepe. Mettiamo il fieno, il bue e l’asinello, Maria e Giuseppe, le pecore ed i pastori e la mangiatoia o la culla. Ma ci dimentichiamo di mettere sempre un oggetto: la CROCE. Sembrerà strano, ma nel presepe ci dovrebbe sempre stare una CROCE. Noi aspettiamo il Natale come giorno di festa e di gioia poiché RICORDIAMO la nascita del Figlio di Dio ma ci dimentichiamo che il Figlio di Dio è venuto per morire per noi e per darci la salvezza. Maria già sa che Gesù dovrà morire per noi. Maria sa già che quel Figlio non sarà per lei ma per noi. Maria partorisce il Figlio di Dio sapendo che verrà immolato per AMORE. Maria e Giuseppe donano questo Figlio al mondo intero per NOI…e noi ce lo dimentichiamo, e troppo spesso dimentichiamo il DONO D’AMORE che esce da quella culla/mangiatoia. Gesù sa che dovrà immolarsi per noi. E noi, troppe volte, lo ricordiamo solo quando mettiamo quella piccola statua nel presepe. Dimentichiamo questo DONO D’AMORE.
Ma come possiamo RITORNARE al mistero vero del dono natalizio? Ci aiuta il papa emerito Benedetto: «Essere discepoli di Cristo, che cosa significa? Ebbene, significa in primo luogo: arrivare a conoscerlo. Come avviene questo? E’ un invito ad ascoltarlo così come Egli ci parla nel testo della Sacra Scrittura, come si rivolge a noi e ci viene incontro nella comune preghiera della Chiesa, nei Sacramenti e nella testimonianza dei santi. Non si può mai conoscere Cristo solo teoricamente. Con grande dottrina si può sapere tutto sulle Sacre Scritture, senza averlo incontrato mai. Fa parte integrante del conoscerLo il camminare insieme con Lui» (21/12/2007)
Questo è il Natale! Certo non è né semplice né facile fare questo ma…se seguiamo il Vangelo ed il nostro cuore di FRATELLI E SORELLE può risultare più facile. La venuta di Gesù è stato un evento di speranza e di amore. E’ il giorno particolarmente impregnato della MISERICORDIA E BONTA’ di Dio per noi suoi figli in cui risplende la “grande luce” di Gesù portatrice di pace! Per riconoscerla, per accoglierla, per vederla ci vuole fede, ci vuole umiltà. L’umiltà di Maria e di Giuseppe che hanno detto il loro “SI” incondizionato a Dio e al suo progetto di AMORE. Un “SI” che ha portato a scelte “controcorrente” e di certo dolorose. Pensiamo ai progetti della giovane Maria ribaltati; allo stupore di Giuseppe nel sapere che Maria fosse incinta, alla fuga e alla pellegrinazione di questa famiglia, al dolore che Simeone diede a Maria con le sue parole, alla perdita di Gesù, alla risposta che Gesù diede ai suoi genitori una volta che lo ritrovarono nel tempio… Ma questi due genitori hanno avuto UMILTA’ E FEDE e hanno fatto della loro vita un NATALE CONTINUO cioè un DONO ed un’ATTESA di Dio che si rinnova nella vita di ognuno dei suoi figli.
In questo anno “orribilis” per tutti, il BUIO è entrato nelle nostre case, nei nostri cuori e nelle nostre famiglie lasciate troppo sole anche dalle Istituzioni che han pensato a dare numeri, dati, statistiche dimenticandosi troppo spesso delle persone come creature di Dio. Quest’anno il Natale ci deve far riconoscere il buio di questo mondo chiuso che ci hanno fatto creare. Ce lo deve fare allontanare e ci deve far riportare la LUCE del Natale al ruolo ed importanza che deve avere. Dio non si lascia chiudere il cuore. Dio non ci lascia soli e non ci ha mi lasciato soli. Pensiamo ai grandi GESTI compiuti in questi mesi da Francesco. Pensiamo alle sue preghiere per noi. Ale sue lacrime per noi. Il PAPA ci ha mostrato la tenerezza e misericordia di Dio che viene per TUTTI. Gesù, entrando magari per la stalla, trova spazio nelle nostre case e ridona SPERANZA; ma questa speranza passa per la CROCE. Per la sofferenza. Per la grande prova. E Dio non ci lascia mai soli, poiché ha creato donne e uomini che vedono la sua luce e la trasmettono con il loro dono d’amore gratuito. Poiché sono “angeli scesi dal cielo” e sono suoi messaggeri. Dobbiamo vederli e riconoscerli con gli “occhi del cuore” ed avere coraggio di ACCOGLIERE questo dono di Dio.