Ma il cuore mi ha suggerito anche questo. Noi, come il Popolo d’Israele, stiamo attraversando il deserto. Un luogo misterioso, pieno di insidie e di pericoli. Con un caldo afoso, un silenzio assordante, senza acqua né cibo (poiché non possiamo cibarci da mesi dell’EUCARESTIA che è la NOSTRA FORZA). Questo cammino è per NOI, come per il Popolo santo, molto difficile soprattutto perché conosce la meta: la terra promessa, ma non conosce la via. Anzi, facilmente siamo tentati di cambiare il percorso per lamentarci contro Dio e i suoi ministri. Nel deserto cadono le sicurezze umane e si è senza una guida sicura. Subentra la PAURA, la più “bastarda” delle malattie perché fa perdere la Fede, la Speranza e crea l’egoismo e la chiusura. La paura fa perdere ogni sogno e ogni via giusta.
Ma Dio non ci abbandona. Dio è accanto a noi. Dio è in noi. “Il Signore andava davanti a loro: di giorno, in una colonna di nuvola per guidarli lungo il cammino; di notte, in una colonna di fuoco per illuminarli, perché potessero camminare giorno e notte” (Esodo 13, 21) Per ognuno di noi, questi segni indicano la presenza viva di nostro Signore Gesù Cristo, il Signore della vita non della morte. Da un lato il popolo dei credenti riceve la rivelazione che Gesù è il Figlio inviato dal Padre quando potrà udire una voce dalla nuvola: «Questi è mio Figlio, colui che io ho scelto: ascoltatelo» (Luca 9, 35). Da un altro lato nel Vangelo secondo Giovanni Gesù dirà di essere la luce che illumina ogni uomo: «Io sono la luce del mondo» (Giovanni 8, 12). In questo momento di forte prova dobbiamo ricordare a noi stessi che Gesù è in noi grazie alla forza dei sacramenti. È in noi grazie all’AMORE che ci rende unica famiglia. È in noi perché ci AMA, e non ci lascia soli. In questi giorni vediamo come il Pontefice, papa Francesco, continui a pregare Dio per il popolo a lui affidato. L’abbiamo visto, nella preghiera della scorsa settimana, curvo, affaticato, appesantito dalla croce che porta , quasi in lacrime…ma si è offerto a Dio per noi. Ha pregato per tutti noi. Ha chiesto a Dio e a Cristo di “svegliarsi e di sedare la tempesta”. Un grido forte fatto dal “Vicario di Cristo” a nome di tutta l’umanità. Tutti, penso, aspettavamo un segno. Un miracolo immediato.