Anche il cardinale ha fatto ciò che NON ERA LECITO infrangendo la Legge, proprio come Gesù: “Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?”. Anche molti di noi, come i farisei del tempo di Gesù, ci troviamo spesso e quasi sempre a contestare Gesù ( o i suoi ministri) , ora sembriamo nascosti tra i campi a spiare quello che fanno i discepoli di Gesù. L'evangelista vuole solo indicare l'ossessione dei difensori della Legge, pronti a individuare ogni minima infrazione e il condizionamento che la dottrina dei farisei esercitava sulla gente. La loro dottrina era talmente inculcata nelle coscienze del popolo che condizionava tutto e tutti. “Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato!”. Ogni legge vale nella misura in cui aiuta l’uomo a vivere, se giova alla sua libertà, se lo fa crescere nella sua verità; se non serve a questo è sbagliata. E' un principio che afferma la libertà dalla legge, ma non il libertinismo del faccio ciò che voglio, ciò che mi pare e piace. Possiamo dire che la legge ha solo una funzione pedagogica. Alcuni politici, visto che siamo in campagna elettorale, hanno preso subito al balzo questo fatto per dire che ora la Chiesa dovrà pagare i debiti di queste persone, che non è giusto quello che ha fatto, è un affronto all’Italia che lavora e paga le tasse….
Ma nessuno ha parlato dei bisogni di quella povera gente. Nessuno ha raccontato le loro storie di sofferenza. Nessuno li aiuta a lenire le loro sofferenze. Nessuno è accorso in aiuto dei malati lì residenti. Nessuno li ha mai presi in considerazione o li ha visti. Perché? Perché noi cristiani facciamo questo: cioè chiudere le porte del nostro cuore? Perché? Perché la via del Vangelo è seria, dura e pone al centro l’altro non il “IO” o il “ME”. Perché essere cristiani vuol dire donazione all’altro in tutto, come ha fatto Gesù. Perché essere cristiano vuol, dire mettere in comune ciò che ho per i poveri e con gli ultimi senza avere paura. Essere cristiano non vuol dire andare solo a Messa la domenica ed essere a posto con Dio. NO! Essere cristiano vuol dire coerenza con il Vangelo e fare gesti – anche eclatanti e forti – per dare voce a chi non ha voce. Così ha fatto Gesù. Andava dai peccatori, dai pubblicani, dalle prostitute, dai ladri, dai samaritani… dagli ultimi e dagli esclusi. Non si curava di piacere agli uomini o al potere; ma di fare ciò che Dio voleva che facesse: essere testimone d’Amore. Pensiamo a mons. Tonino Bello, a mons. Romero, a madre Teresa, a Giovanni XXIII a Gianna Beretta Molla e a molti altri che hanno fatto della loro vita un “andare contro corrente” e a essere con il Vangelo. San Paolo VI diceva: “essere cristiani è difficile, duro ma… rende felici”
Dobbiamo avere il coraggio di fare questi gesti e di dare voce a chi non ha voce.
G. P.