Appello per le minoranze in Myanmar e Bangladesh
Riprendendo l’immagine di Gesù Maria e Giuseppe migranti forzati, citata nell’omelia della Messa di Natale, Francesco torna sul volto delle piccole vittime dei trafficanti di esseri umani, dei bambini migranti e soli e dei bambini da poco visitati in Asia: Papa: Gesù conosce il dolore di non essere accolto. «Vediamo Gesù nei molti bambini costretti a lasciare i propri Paesi, a viaggiare da soli in condizioni disumane, facile preda dei trafficanti di esseri umani - ha detto Francesco -. Attraverso i loro occhi vediamo il dramma di tanti migranti forzati che mettono a rischio perfino la vita per affrontare viaggi estenuanti che talvolta finiscono in tragedia. Rivedo Gesù nei bambini che ho incontrato durante il mio ultimo viaggio in Myanmar e Bangladesh, e auspico che la Comunità internazionale non cessi di adoperarsi perché la dignità delle minoranze presenti nella Regione sia adeguatamente tutelata. Gesù conosce bene il dolore di non essere accolto e la fatica di non avere un luogo dove poter poggiare il capo. Il nostro cuore non sia chiuso come lo furono le case di Betlemme».
Cristo rinnovi i cuori e susciti desiderio di futuro solidale
A tutti in questa giornata, conclude il Papa, “è indicato il segno del Natale: ’un bambino avvolto in fasce...’ (Lc 2,12)”. Accogliamo questo segno dell’amore di Dio fatto uomo, è l’invocazione di Francesco, e “impegniamoci, con la sua grazia, a rendere il nostro mondo più umano, più degno dei bambini di oggi e di domani”. Quindi, dopo aver impartito dalla Loggia la benedizione Urbi et Orbi il Pontefice ha rivolto un saluto ai fedeli in Piazza San Pietro e a quanti sono collegati attraverso i mezzi di comunicazione: «La nascita di Cristo Salvatore rinnovi i cuori, susciti il desiderio di costruire un futuro più fraterno e solidale, porti a tutti gioia e speranza. Buon Natale!»