Il Santo Padre ha meditato e posto l’attenzione sul brano evangelico che raccontava l’incontro di Gesù con l’adultera: una peccatrice che tutti conoscevano per fama. Gesù la guarisce dentro, la converte e le dona il suo amore ed il perdono di Dio. E gli altri? L’avranno perdonata o sparleranno di lei e di Gesù? Avranno aperto anche loro il cuore all’amore di Dio o al male e all’orgoglio? “Il male è forte, ha un potere seducente: attira, ammalia. Per staccarcene – ha avvertito il Papa – non basta il nostro impegno, occorre un amore più grande. Senza Dio non si può vincere il male: solo il suo amore risolleva dentro, solo la sua tenerezza riversata nel cuore rende liberi. Se vogliamo la liberazione dal male va dato spazio al Signore, che perdona e guarisce. E lo fa soprattutto attraverso il Sacramento che stiamo per celebrare. La Confessione è il passaggio dalla miseria alla misericordia, è la scrittura di Dio sul cuore”. Quanto è vero: il Sacramento della Riconciliazione è uno dei doni più preziosi che la Trinità ci ha donato. Un dono che ci rimette nelle mani di Dio e dalle sue mani veniamo riplasmati in qualcosa di nuovo. La Confessione ci permette di sperimentare la misericordia di Dio ed il suo infinito amore per noi. È un Sacramento che sta sparendo, visto come “fuori moda”, triste, che ci mette in vergogna però NON E’ COSì. È il Sacramento della vita. È il sacramento della gioia.
È il sacramento del dono per gli altri. È il sacramento che dona nuova aria al nostro cuore e ci mette più accanto al cuore di Dio. Poiché noi lo abbandoniamo troppo spesso e ci dimentichiamo di Lui. Ma Lui non si scorda mai di noi, anzi, sta alla finestra e ci aspetta con pazienza senza mai togliere su di noi la Sua mano.
Gianluca Pedrali