LA BENEDIZIONE URBI ET ORBI
Poi, in un'affollatissima e assolata Piazza San Pietro, nel Messaggio "Urbi et Orbi" dalla Loggia centrale della Basilica, il Papa il giorno di Natale ha ripercorso e chiesto soluzioni, "rischiarare le tenebre" afferma, per le varie situazioni di guerra e di crisi nel mondo. Ha chiesto "luce per i tanti bambini che patiscono la guerra e i conflitti in Medio Oriente e in vari Paesi del mondo", "conforto per l'amato popolo siriano che ancora non vede la fine delle ostilità che hanno lacerato il Paese in questo decennio", e auspicato che Cristo "ispiri i governanti e la comunità internazionale a trovare soluzioni che garantiscano la sicurezza e la convivenza pacifica dei popoli della Regione e ponga fine alle loro indicibili sofferenze".
Ha augurato "sostegno" per il Libano, "perché possa uscire dall'attuale crisi". "Luce" viene invocata dal Papa anche per la Terra Santa, "dove continua l'attesa di tanti che, pur nella fatica ma senza sfiduciarsi, aspettano giorni di pace, di sicurezza e di prosperità".
"Consolazione" è invece l'augurio per l'Iraq, "attraversato da tensioni sociali", e per lo Yemen, "provato da una grave crisi umanitaria". "Penso ai bambini dello Yemen" aggiunge con dolore. Il Papa auspica "speranza" per il Continente americano, nella "stagione di sommovimenti sociali e politici". In particolare per "il caro popolo venezuelano, lungamente provato da tensioni politiche e sociali", perché non manchi "l'aiuto di cui ha bisogno". Benedice "gli sforzi di quanti si stanno prodigando per favorire la giustizia e la riconciliazione e si adoperano per superare le varie crisi e le tante forme di povertà".